Con Maria per accogliere Gesù
La quarta domenica di Avvento ci presenta il brano dell’Annunciazione a Maria (Lc 1,26-38) figura fondamentale delle celebrazioni natalizie dopo quella di Giovanni il Battista. “L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria” (vv 26-27). Tutto parte dall’iniziativa di Dio che sceglie sempre situazioni e persone, semplici e sconosciute, per la sua opera di salvezza: un piccolo villaggio, una ragazza che non si distingue in nulla dalle altre, promessa sposa ad un uomo della casa di Davide in un momento in cui l’antica casa reale non aveva più nessuna importanza sul piano politico, sociale e religioso. Tutto avviene in un contesto di vita quotidiana e ordinaria dove però l’agire di Dio può dare inizio a qualcosa di assolutamente nuovo e imprevedibile. Forse anche a noi può essere accaduto di sperimentare l’inaspettato intervento di Dio che cambia la nostra vita spirituale. “Entrando da lei, disse: Rallègrati, piena di grazia, il Signore è con te” (v 28). Il termine “rallègrati” è un invito alla gioia, ad una gioia profonda perché Maria è ricolma della grazia di Dio. È la gioia che proviene dal Signore, dalla comunione con Lui, dall’essere dimora dello Spirito Santo totalmente plasmata dall’azione divina. Maria è la creatura che in modo unico ha spalancato la porta al suo Creatore e si è messa nelle sue mani senza porre limiti. E Dio le garantisce la sua presenza “il Signore è con te” avvolgendola con il suo grande amore. “A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo” (v 29). La giovane di Nazaret, come sarebbe stato per ognuno di noi, prova un forte turbamento di fronte a queste parole e si interroga cercando di capire: tiene insieme cuore e ragione per comprendere l’insieme del messaggio di Dio. In questo modo ella diventa immagine della Chiesa che riflette sulla Parola di Dio e insegna a ciascuno di noi a fare altrettanto! “L’angelo le disse: Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell’Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe il suo regno non avrà fine” (vv 30-33). Maria è invitata a non avere paura perché Dio l’ha scelta quale madre del Messia, il Salvatore promesso e atteso il cui regno durerà per sempre. Anche a noi oggi l’angelo rivolge questo invito a non temere quanto il Signore riserva per noi sapendo che è sempre per condurci ad un bene più grande. Maria, poi, chiede all’angelo le modalità di questa nascita (cfr vv 34-37). L’angelo le risponde e Maria dice: “Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola” (v 38). È la piena disponibilità al progetto di Dio, è il “sì” senza condizioni e per tutta la vita; lei apre la strada a Dio che viene in mezzo a noi e a stare con noi. Questo non significa che per Maria la vita sia stata facile, non vuol dire che lo stare con Dio risolva magicamente tutti i problemi. Infatti il Vangelo si conclude con le parole: “E l’angelo si allontanò da lei” (v 38). Maria rimane sola in una difficile situazione. Lei solo conosceva i particolari cioè come sarebbe diventata la Madre di Dio e le difficoltà che si prospettavano: la sua situazione irregolare secondo la Legge ebraica e il tormento di Giuseppe, i progetti di vita saltati e le critiche della gente. Ma, nonostante tutto, Maria mette totalmente la sua fiducia in Dio; crede fortemente nel Signore che è con lei. Grande la fede di Maria! Ecco la serva del Signore per eccellenza con la quale inizia a compiersi definitivamente il disegno di salvezza per tutta l’umanità. Guardiamo a Maria, madre del Salvatore e nostra dolcissima madre per imparare, sul suo esempio, a dire il nostro “sì” a Gesù che viene e rinnovare la nostra fede. A tutti Buon Natale!